Imparare Lua, guida per il primo approccio e consigli

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Là fuori, vi è una moltitudine di linguaggi di programmazione. Se stai cercando una nuovo linguaggio facile da imparare, veloce e aperto , allora prova Lua. Dalla parola portoghese che sta per “Luna“, Lua si trova in contesti alquanto inaspettati. È utilizzato in Adobe Lightroom e in giochi come World of Warcraft e Angry Birds. Lua è attualmente il linguaggio di scripting leader per giochi. È anche il linguaggio utilizzato per sviluppare usando Corona, un kit gratuito che permette di scrivere applicazioni per smartphone e tablet con iOS o Android.

L’installazione di Lua è davvero semplice, sia che ti trovi su Windows (grazie al progetto Luaforge), che su Linux e Mac. In particolare, su Linux e Mac basta digitare questi comandi da console (l’ultima versione disponibile oggi 09/08/2014 è la 5.2.3, verifica sul sito ufficiale la presenza di nuove versioni):

curl -R -O http://www.lua.org/ftp/lua-5.2.3.tar.gz
tar zxf lua-5.2.3.tar.gz
cd lua-5.2.3

Se sei un utente Linux, digita make linux test. Se invece sei un Utente Mac OS X, make macosx test.

Su Ubuntu e derivate, è possibile utilizzare l’amato/odiato Software Center, o se preferisci usare la console, tramite riga di comando:

sudo apt- get install lua5.2

Una volta installato, si ha accesso a due strumenti: “Lua“, l’interprete del linguaggio Lua; “luac“, il compilatore Lua.

Iniziare a programmare in Lua è molto semplice: utilizzando un editor di testo qualunque (va benissimo gEdit su Linux o persino il Blocco Note di Windows, anche se è consigliabile utilizzare un editor come Notepad++) creiamo un nuovo file di testo di nome hello.lua. Al suo interno, scriviamo l’istruzione:

print('Ciao!')

Salviamo quindi il file e poi, dal prompt dei comandi/console, passare alla directory in cui abbiamo salvato il file (con l’universale sintassi cd percorso\directory) ed eseguire il programma digitando il comando:

lua hellomte.lua

L’output, come ci si aspettava, è la stringa “Ciao!“, che ci viene restituita dall’interprete Lua dopo aver elaborato le (in questo caso la) istruzioni contenute nel file. Complimenti, hai scritto il tuo primo programma Lua!

In Linux, è anche possibile eseguire il programma Lua come eseguibile un stand-alone, evitando di chiamare in causa la console, come viene solitamente fatto con gli script scritti Bash o Python. Ipotizzando di avere un sistema Linux o Mac OS X, possiamo creare un file chiamato “sonolua" senza l’estensione .lua. Quindi scriviamo nel file:

#!/usr/bin/env lua
print ('Ciao senza estensione!')

La prima riga dice al Sistema Operativo che questo è un file di script scritto in Lua. La seconda linea, stampa invece il testo “Ciao senza estensione!”. Prima che lo script sia effettivamente eseguibile, bisogna dare i giusti permessi utilizzando il comando “chmod“. Dunque, dalla directory con il file:

chmod + x sonolua

Ora per eseguirlo basta digitare:

./sonolua

E finalmente leggeremo il testo “Ciao senza estensione“.

Il compilatore Luac

Se hai già programmato con qualche altro linguaggio, potresti pensare che il compilatore Lua generi un binario eseguile direttamente sulla macchina, come un compilatore C. Tuttavia, il compilatore Lua è leggermente diverso. Invece di codice eseguibile, produce file binari che possono essere successivamente caricati ed eseguiti dall’interprete Lua. I principali vantaggi di una pre-compilazione del codice Lua è una maggiore velocità di esecuzione ed inoltre protegge il sorgente da manomissioni, accidentali o intenzionali.

Ecco un semplice programma Lua che ripete 10 volte la stampa del testo. Creiamo un file denominato “ciao10.lua” e salviamolo scrivendo prima le seguenti istruzioni:


for i=1,10,1 do
print('Ciao a tutti: ', i)
end

Questo può essere eseguito utilizzando il comando Lua:

lua ciao10.lua

Tuttavia, si può compilare in Lua binario in questo modo:

luac -o ciao10.luac ciao10.lua

Questo creerà un file binario denominato ciao10.luac che può essere eseguito come un normale file .lua:

lua ciao10.luac

Conclusione

Lua è un linguaggio estremamente flessibile che, come abbiamo brevemente visto, può essere utilizzato in una varietà di modi diversi. Dai una lettura ai primi capitoli del libro “Programming in Lua” per conoscere tutte le informazioni sulle istruzioni di base e sulla struttura. Scoprirai un mondo di cose nuove.

Inoltre, ti consiglio di leggere e seguire come se fosse un mantra la “Lua Style Guide“, ovvero un insieme di regole per la scrittura del codice che alla lunga ti salveranno dal suicidio per illeggibilità del codice.

3 commenti su “Imparare Lua, guida per il primo approccio e consigli”

  1. sinceramente come linguaggio è troppo semplice,quando in java devi mettere
    public class (nome classe)
    public static void ecc.
    qua devi fare un semplice print,ci rendiamo conto che java script è più difficile?
    il ciao mondo di javascript è
    console.log(‘Ciao Mondo’);

  2. no spieghi come si chiude una riga e come si apre cosa significa
    if then else end
    perchè a volte vedo
    puoi spiegare esattamente come apro e chiudo una riga
    end
    end
    end
    end

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